Stella Maris
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Introduzione

STELLA MARIS È UN ARCHIVIO INTERDISCIPLINARE E IN CONTINUA EVOLUZIONE CHE SI PROPONE DI INDAGARE E RAPPRESENTARE IDENTITÀ E MEMORIE DELL’AREA TRANSALPINA.

IL SUO SITO WEB È UN ATLANTE CHE RACCOGLIE STORIE, DOCUMENTI E LE ALTRE, INNUMEREVOLI FORME CHE POSSONO PRENDERE I RISULTATI DELLE RICERCHE DEGLI OPERATORI DEL NETWORK STELLA MARIS. 

PUÒ ANCHE ESSERE INTESO COME RICETTORE DI ANEDDOTI, UN TENTATIVO DI FISSARE LE MEMORIE IN DISSOLUZIONE DI UNA COMUNITÀ MULTIFORME, AL CONFINE TRA NORD E SUD EUROPA, E FORTEMENTE INFLUENZATA DA QUESTE DIVERSE CULTURE. CON IL SUO ARCHIVIO STELLA MARIS INDAGA TRASVERSALMENTE AREE IL D’INTERESSE ANTROPOLOGICO NELLE QUALI I LIMITI NAZIONALI E LE IDENTITÀ ISTITUZIONALI SI ASSOTTIGLIANO FINO A DIVENTARE QUASI ASTRATTE. 

DEI FILI CONDUTTORI CHE ABBIAMO DECISO DI SEGUIRE IN QUESTO PERCORSO MUTEVOLE E ETEROGENEO È L’“ITALIANITÀ” DEGLI ITALIANI IN SVIZZERA, INTESA COME CREAZIONE, CONSOLIDAMENTO, INTEGRAZIONE E DISSOLUZIONE DI UN SENSO DI COMUNITÀ E APPARTENENZA IN UN CONTESTO DI EMIGRAZIONE. OGGI NON SOLO RIMANGONO SOLO MEMORIE DI QUESTA ACCEZIONE DI “ITALIANITÀ”, MA SEMBRA ESSERE MINACCIATO LO STESSO LEGAME CULTURALE DELLA SVIZZERA ALL’ITALIA.

STELLA MARIS SI PROPONE DI RACCOGLIERE E STIMOLARE VOCI, FLUSSI DI IMMAGINI, FANTASMI, FRAMMENTI, RIBELLIONI E SPAVENTI CHE SI AGITANO SUL LIMITARE DI QUESTE FINI IMMINENTI O FUTURIBILI.

La Stella

Stella Maris È la stella piÙ lucente, la prima a comparire e l’ultima a lasciare il cielo quando fa giorno. Fin dall’antichitÀ, nella tradizione mediterranea, È per i marinai e i naviganti il punto di riferimento per orientarsi in mare. Essa precede ogni altro piÙ sofisticato strumento di misurazione e ispira un immaginario ancestrale dove le attribuzioni simboliche vanno dal sentimento nei confronti della patria alla metafora della donna amata.

Stella Maris È anche uno dei nomi attribuiti alla Madonna, ma È bene ricordare che la diffusione di questo simbolo precede la nascita di Cristo. Enea, secondo Virgilio, trova la via verso la penisola Italiana guidato dalla Stella Veneris. Le punte della stella sono sei nell’Antico Testamento ma a partire dal Cinquecento la stella e’ sempre piu’ sovente rappresentata a cinque punte, un possibile parallelismo puo’ essere stabilito con l’uomo vitruviano e con il  congiungimento delle orbite della Terra e di Venere. Il sacro e il profano si rincorrono e si confondono, la stella si iscrive tra le proporzioni di un cerchio universale e dei triangoli esoterici.

La stella È l’emblema della Roma di Giulio Cesare, Dante ne fa a piÙ riprese menzione nella Divina Commedia, il simbolo viene adottato dalle famiglie nobili, dai regimi, dalla religione, dalla politica, dagli eserciti, dagli artisti, fino ad arrivare ai marchi della produzione industriale, ai circoli italiani all’estero, alle Brigate Rosse. Il fine È tutto sommato sempre lo stesso: quello di reinterpretare e indicare un’identitÀ italica sommersa e atavica, la radice vaga di un irriducibile sentimento nazionale, per certi versi piÙ occulto che istituzionale.

Stella Maris È anzitutto coincidenza tra dispositivo e realtÀ, tra simbolo e organizzazione del reale. Vettore di una cultura dell’identitÀ che piÙ di ogni altra ha preso corpo nel linguaggio assumendone la complessitÀ e diventando così l’unica espressione possibile di un’unione, improbabile ed utopica, tra nord e sud Europa. Stella Maris infine come anello di congiunzione, o strumento coercitivo di uno stato di perpetua pluralitÀ, o come sigillo di complessitÀ e di moltitudine.


Atlante

L’intero progetto si nutre di aneddoti e di storie poco note, cadute nell’oblio, oppure semplicemente poco accessibili poiché relegate ad un ambito specialistico.

Storie che sono forse espressione di una minoranza o di un’ identita’ liminale. Il periodo storico di riferimento attraversa in particolare il periodo caldo dell’immigrazione italiana in Svizzera, dall’immediato dopoguerra fino agli anni ’80, ma include anche storie piÙ lontane nel tempo e distanti nello spazio.

Stella Maris vuole misurarsi con la consapevolezza della scomparsa, dalla sparizione dei dialetti regionali, alla figura del povero emigrante che veniva in Svizzera per lavorare spesso in condizioni miserevoli, fino all’ assottigliarsi di una coscienza storica, a cominciare dalle radici che legano a doppio filo l’Italia con il Canton Ticino, come il sistema bancario, quello dei sindacati e della pubblica educazione.

Stella Maris non vuole imporsi dei limiti territoriali, proprio perché indagare sull’italianitÀ dell’area transalpina significa procedere in molte direzioni contemporaneamente, ottenendo una rappresentazione multisfaccettata e corale. Il concetto di Atlas si rifa’ alla teorizzazione dello storico dell’arte tedesco Aby Warburg e auspica la coesistenza di piani di lettura plurimi, che favoriscono una lettura non tanto lineare o gerarchica ma associativa e orizzontale.